Cercate ardentemente di scoprire a che cosa siete chiamati, e poi mettetevi a farlo appassionatamente (M.L.King)
... Una grande famiglia, ti insegna ad amare la tua vita con pregi e difetti, scopri tante qualità che forse ignoravi...
... grazie per avermi fatto credere in me stessa, aver seminato in me la speranza...
... ho fatto bagagli del mio passato e me li porto come tesoro per il mio cammino verso il futuro...
... ho trovato la pace e il dono di potere crescere giorno dopo giorno...
... nessuno può conoscere la grazia di Dio se non conosce il bene degli altri...
... ho trovato la felicità perchè tutto è stato condiviso...
... questo posto cura il corpo, lo spirito e l'anima...
Nello stile cercato fin dall'inizio, nello stabilirsi nella casa rustica del Poggio, da un piccolo seme è cresciuto un albero di relazioni, con l'offerta di ospitalità di vari ragazzi e ragazze, tutti in cerca di un senso della vita e di una comprensione del mondo, offerta da Moreno tra un pranzo, una cena, un letto e un tetto sotto cui ci si sentiva accolti e ascoltati.
Il bambino accolto dal 2014, pietra scartata della società, è diventato il cardine e il punto focale delle relazioni che si susseguono e crescono. Persone da ogni parte del mondo: Palestina, Africa, Albania, e Italia. Persone che sono assistite per trovare il senso e la direzione della propria esistenza secondo le proprie capacità e aspirazioni.
La casa è diventata un porto sicuro per tanti, e un orientamento, un riferimento consolante. C'è, determinante, l'appoggio di famiglie: Stefano ed Angela e i figli; Sofia e Claudio, con due figli, che accolgono un bimbo abbandonato e svantaggiato. Tutti quei ragazzi entusiasti che si prendono cura di chi ha bisogno, e di altre famiglie.
Ci sono dolorosi distacchi, ma queste partenze per l'eterno non lasciano il vuoto, si riempiono di affetti e di iniziative, di doni e di vicinanza. Stefano e Letizia, che apparentemente ci hanno lasciato, sono sempre presenti e ispirano e consigliano. E' preziosa anche la vicinanza e l'incoraggiamento di don Simone, e di tutti i parrocchiani di Bagnaia e dintorni; Moreno si dedica all'insegnamento delle tecniche di lavoro di giardinaggio, agricoltura, potatura. Lo fa, nel 2020, anche per una associazione che dà appoggio a ragazzi svantaggiati. Si estende l'orto del Poggio, vengono dati in uso terreni abbandonati. Oggi, a metà 2021, 17 persone, in massima parte giovani in ricerca di se stessi, sono stati per un tempo più o meno lungo ospiti del Poggio degli Aquiloni.
Il progetto, nel tempo che sarà necessario, prevede la ristrutturazione del piano terreno della casa per accogliere una seconda famiglia, sempre con l'obiettivo di prendere a carico bambini svantaggiati abbandonati in ospedali o case di accoglienza. Tutte queste ospitalità e accoglienze sono state poi sorgente di nuova solidarietà; molti tra gli ospiti sono diventati attivi nella collaborazione, presenti nei momenti difficili. Ci sono state collaborazioni con la Caritas, con la diocesi; distribuzione di cibo donato da ristoranti e supermercati a famiglie in difficoltà, campi di lavoro organizzati cui hanno partecipato scout da Perugia e da Genova, organizzazione delle cene di Natale per i poveri collaborando con la parrocchia di Bagnaia. Anche gli abitanti del borgo vicino hanno partecipato e condiviso giornate; l'associazione ha acquistato un tendone usato che permette riunioni anche invernali al Poggio degli Aquiloni.